Un sueño en la Floresta, composizione per chitarra del compositore paraguayano Agustín Barrios (1885 – 1944), mette a disposizione del musicista un vero e proprio scrigno di possibilità e scelte interpretative. La tecnica del trèmolo (termine che in gergo chitarristico sta per una serie di note ribattute generalmente alternate ad una linea di basso che può a sua volta avere un percorso melodico differente) viene utilizzata dal compositore allo scopo di dare forma ad un suono proveniente da uno strumento ideale, ancestrale e che potrebbe sottostare a variegate interpretazioni onomatopeiche.
Non mi soffermerò sulla serie di aneddoti che circondano il brano perché, come per tutta l’opera di Barrios, la maggior parte di questi non hanno un riscontro documentale. C’è di vero però che Barrios, nei suoi concerti tra il 1930 e il 1940, si presentava al pubblico come “Nitsuga Mangoré, il Paganini della Chitarra dalla giungla del Paraguay” recitando una preghiera/poesia scritta di suo pugno intitolata Profesión de fe che riporto qui di seguito:
“Tupá, el Espíritu Supremo y protector de mi raza,
encontróme un día en medio del bosque florecido.
Y me dijo: “Toma esta caja misteriosa y descubre sus secretos”.
Y encerrando en ella todas las avecillas canoras de la floresta
y el alma resignadade los vegetales, la abandonó en mis manos.
Toméla, obedeciendo el mandato de Tupá
y poniéndola bien junto al corazón,
abrazado a ella pasé muchas lunas al borde de una fuente.
Y una noche, Jasy retratada en el líquido cristal,
sintiendo la tristeza de mi alma india,
dióme seis rayos de plata para con ellos descubrir sus árcanos secretos.
Y el milagro se operó: desde el fondo de la caja misteriosa,
brotó la sinfonía maravillosa de todas las voces vírgenes
de la naturaleza de América.”
Il testo descrive un trascendentale incontro tra Tupá – Dio, nel linguaggio Guaraní – e lo stesso chitarrista: nel mezzo di un bosco fiorito Dio consegnò al compositore uno scrigno misterioso invitandolo a scoprirne i suoi segreti e chiudendo in esso tutti i suono della natura. Il musicista tenendo lo scrigno vicino al cuore trascorse molte notti in attesa di un segno e una notte, la dea della luna Jasy, ritratta nell’acqua, mandò sei raggi d’argento con i quali l’artista avrebbe potuto aprire lo scrigno e scoprire tutte le sue meraviglie.
Un sueño en la Floresta – nella mia interpretazione – vuol’essere la rappresentazione in musica di questo trascendentale evento tra il compositore e l’immenso ed imperscrutabile mondo della natura con i suoi suoni e i suoi colori.
La traccia è tratta dal cofanetto di sei CD distribuito da Brilliant Classics contenente l’opera integrale originale per chitarra sola di Agustín Barrios. La chitarra è una splendida Giussani del 2005 il cui colore tendente a tonalità scure mi ha suggerito alcune soluzioni.
Bella composizione, ma soprattutto bella l’interpretazione carissimo Cristiano.