In Italia s’aggirano silenziosi veri e propri cercatori d’alberi: guardano, annuiscono, misurano, documentano, fotografano, tracciano, pensano, catalogano. Sognano e realizzano nuovi strumenti per amare il paese, tracciano percorsi botanici che illuminano il paesaggio: avvicinano il passato al futuro. Trasformano le nostre città popolate della specie Homo oeconomicus in spazi abitati e attraversati da nuovi Homo e Phoemina radix.
Tiziano Fratus s’è scoperto uomo radice all’età di trent’anni. In viaggio fra Singapore e la California per accompagnare le traduzioni della sua poesia s’è perso nel silenzio cantato delle foreste di conifera, dove ha incontrato le prime sequoie millenari: qui ha iniziato ad ascoltare le canzoni dell’Arbogrammaticus, il grande albero che regola la vita e il tempo. Tornato in Italia ha iniziato a scandagliare il paesaggio, a perfezionato la pratica dell’alberografia che lo ha portato a pubblicare una quindicina di titoli per diversi editori, a tracciare itinerari in molte regioni e a guidare passeggiate per veri e propri cercatori d’alberi secolari. Nato a Bergamo, ha studiato in provincia di Alessandria e a Torino, poi s’è spostato a Milano, a Venezia, quindi è tornato nel torinese. Orfano ed esule da nord a nord, la sua nuova famiglia allargata è oggi composta di grandi alberi e boschi vetusti. La sua patria è fatta di corteccia e di carta.
Il regista e fotografo Manuele Cecconello ha selezionato alcune tracce dalla release discografica “Trascendentia” contenente la registrazione integrale dei 60 Studi di Virtuosità e di Trascendenza di Angelo Gilardino per il suo nuovo lavoro “Homo Radix – Appunti per un documentario”
“Homo Radix” – Appunti per un documentario
Regia di Manuele Cecconello – Testi di Tiziano Fratus
Musiche di Angelo Gilardino – Chitarra di Cristiano Porqueddu
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