Il celebre Preludio tratto dalla Suíte Antiga del compositore brasiliano nato in Italia Guido Santórsola (1904-1994) è uno dei primi brani che ricordo di avere ascoltato dalla collezione di LP di mio padre, all’età di cinque o sei anni. All’età di sedici anni lo trascrissi integralmente da quella stessa registrazione (conservo ancora il quaderno pentagrammato dove effettuai la trascrizione dal disco) per poi entrare in possesso, molti anni dopo, del manoscritto dell’intera Suite grazie ad Angelo Gilardino.
Come per il Capricho árabe di Francisco Tárrega, anche questa pagina ha fatto parte di una serie di programmi da concerto che ho tenuto una ventina d’anni fa e anche in questo caso la registrazione è stata effettuata con uno Zoom H4Next nel corso delle riprese audio destinate a Novecento Guitar Sonatinas. Quelle che si chiamano pause di lavoro, per intenderci.
La composizione è improntata su un arpeggio che fa abbondante uso delle corde a vuoto allo scopo di creare un alone sonoro interrotto da brevi accenni melodici. Ho rilevato in tutta la pagina questa peculiarità cercando – ove possibile – di lasciare che lo strumento vibrasse continuamente.
Chi è interessato può ascoltare da qui:
Bravissimo, bel brano!