L’editore mi ha inviato in anteprima la cover del secondo volume della trilogia Easy Studies for Guitar, una mini-serie di tre release discografiche dedicate a composizioni del XX e del XXI secolo scritte con scopi prettamente didattici.
Il primo volume è uscito nel Dicembre del 2016; verosimilmente, nel periodo natalizio del 2017 inizierà la distribuzione del secondo tassello di questo mio progetto parallelo alle uscite più importanti (la serie Novecento Guitar, l’integrale per chitarra sola della musica di Angelo Gilardino e altri che renderò noti a breve).
Tengo molto alla trilogia Easy Studies for Guitar: le tre uscite conterranno la maggior parte del repertorio originale che adopero nei primi anni con gli allievi dei miei corsi e penso siano pagine che meritano una maggiore attenzione da parte dei docenti.
A differenza della prima uscita, che riportava una spettacolare foto di Maurizio Sale, questa volta ho scelto Impression, soleil levant uno dei capolavori del pittore francese Claude Monet, pittore che ho sempre amato. Dipinto estremamente importante, nella storia dell’arte: ha dato il via ad una intera corrente artistica, l’impressionismo, termine inizialmente attribuito in senso dispregiativo ai seguaci della stessa corrente.
La tracklist è davvero particolare
Innanzitutto il 2ème recueil delle Pièces Faciles pour Guitare di Alexandre Tansman (1897-1986), dopo che nel primo volume della trilogia discografica ho inserito il primo quaderno delle stesse Pièces. Sono vere e proprie gemme musicali, tecnicamente affatto complicate da eseguire (la difficoltà è su altri livelli), scritte con lo stile elegante e arricchiti dall’inconfondibile fantasia e stile del compositore polacco.
Seguono i 12 Transitional Studies for Guitar del compositore britannico Stephen Dodgson (1924 – 2013). Non si tratta naturalmente dei più celebri 20 Studies for Guitar ma di una serie scritta successivamente con scopi formativi. I suoi lavori orientati al perfezionamento sono una vera e propria porta di accesso alle composizioni da concerto e da camera del compositore londinese, un prezioso prontuario di idee e concetti musicali di pregevole qualità. Ai celebri 20 Studies for guitar scritti nel 1965 seguì il metodo Progressive Reading for Guitarists nel 1975, quindi i 12 Transitional Studies del 1980 e nel 1992 la serie di miniature dell’ Ode to the Guitar. Gli studi di questo CD necessitano di una capacità di esecuzione lievemente progredita rispetto alle altre presenti nella tracklist.
Dopo Tansman e Dodgson, per la prima volta nel progetto Easy Studies for Guitar un compositore italiano di cui conosco molto bene lo stile e le recenti composizioni: si tratta del compositore piemontese Franco Cavallone (1957) di cui ho ricevuto alcuni anni fa una pregevolissima serie di studi facili intitolata Ten Progressive Studies. L’opera fa parte di una serie di composizioni giovanili e ad oggi è ancora inedita (!). Mi occuperò personalmente di curarne la pubblicazione nel corso del 2018. I Ten Progressive Studies indirizzano in modo cristallino verso uno studio incentrato sull’universo timbrico ed espressivo dello strumento. Preziosissimi.
Si procede con la semi-sconosciuta (per usare un eufemismo) serie di composizioni Gyermekdalok gitárra (Canzoni Infantili per Chitarra) di Iván Patachich (1922 – 1993), compositore ungherese. Questo disco contiene le cinque canzoni appartenenti al primo quaderno. Conto di occuparmi della registrazione delle altre cinque nel terzo volume di Easy Studies for Guitar. Le Gyermekdalok gitárra di Patachich furono pubblicate nel 1978 e sono in tutto dieci rielaborazioni (più delle metamorfosi) di melodie infantili popolari ungheresi. Il risultato finale è una serie di acquerelli freschi e originali arricchiti da una elegante tessitura e dalla abilità tecnica del compositore. Non sono, in effetti, appartenenti ad una categoria di composizioni facili, tutt’altro!, ma ho deciso di includerle perché il linguaggio adoperato può fungere da stimolo per una ricerca che può condurre a nuovi orizzonti.
Chiude il disco la nota serie di Seis Preludios Cortos del compositore messicano Manuel Maria Ponce (1992 – 1948). La sua attenzione a composizioni con obiettivi formativi viene stimolata per la prima volta da Andrés Segovia nel 1929 quando l’autore scrisse i celebri 24 Preludios para Guitarra (inclusi nella mia release discografica Novecento Guitar Preludes, ©2012 Brilliant Classics) per assecondare un progetto didattico del grande interprete, progetto che non vide mai la luce. Accanto a questi preludi, pur ad un livello compositivo di altro spessore, non sfigurano i Seis Preludios Fáciles scritti nel 1947 e pubblicati nel 1953 da Peer International Corporation con il titolo di Seis Preludios Cortos. Si tratta di composizioni tecnicamente più accessibili dei più celebri 24 Preludes e furono scritti per Juanita Chávez – la figlia di Cárlos Chávez (1899-1978) – che in quegli anni, giovanissima, iniziava lo studio della chitarra.