Il rapporto conflittuale tra uomo e natura è il tema centrale della produzione pittorica di Elisa Butturini. Sul piano espressivo, nella ricerca dell’artista veronese si nota il tentativo di coniugare la scomposizione di ispirazione cubista dell’immagine con una ricerca cromatica dagli esiti estremamente suggestivi. Evitando nel contempo soluzioni accentuatamente naturalistiche o astrattiste, la pittrice tende a rappresentare non già la natura in sè, ma l’aspirazione verso l’affermazione di una piena armonia tra uomo e ambiente.
I modelli più evidenti sono Braque e Chagall.
E di quest’ultimo la Butturini sembra condividere la visione di una natura madre e non matrigna, il rimpianto di un mondo originario, idealizzato e perduto, che l’uomo dovrebbe cercare, con tutte le proprie forze, di recuperare. Una concezione che non conduce mai l’artista ad un’aperta condanna, anche quando ad essere rappresentato è il paesaggio modellato dall’uomo: quella città la cui immagine viene disarticolata e poi sinteticamente (e amorevolmente) ricostruita in un’esplosione calda e coinvolgente di colori.