I Sette Preludi per chitarra scritti dal compositore italiano Alfredo Franco sono stati pubblicati nel 2014 dalle Edizioni Musicali Bèrben di Ancona, ora fanno parte del Catalogo Curci.
Li ho eseguiti per la prima volta nel Giugno 2014 in un recital tenuto a Firenze.
Il primo preludio (“Adagio”) è un lento e riflessivo procedere di una malinconica melodia che pare non trovare quiete tra le varie tonalità e registri. Attraverso costrutti musicali composti sempre da due battute, il compositore da forma ad un’entità ben definita che si sviluppa da un registro medio basso fino ad una illusoria scheggia di luce la cui visione conduce solo ad un nuovo acchetarsi. Il secondo (“Allegretto con spirito”) è un pettegolo ostinato sul quale galleggia una linea melodica singhiozzante, quasi alla ricerca di una forma e di un’identità. Dopo una brevissima esposizione l’autore rovescia i ruoli nell’intelaiatura polifonica a due voci e chiude con parti accordali quasi-improvvisative. La codetta finale svela il vero ruolo della cellula tematica riposizionandola, per un solo istante, nel ruolo che gli compete. Nel terzo preludio (“Cantabile”) le tessiture polifoniche a due e tre voci si alternano a brevi sezioni accordali che ne riprendono la costruzione armonica quasi come osservando da un prisma un medesimo soggetto. Le due linee che del semplice ma efficace disegno polifonico del quarto preludio (“Adagio”), interrotte solo da una cellula quasi-improvviso, caratterizzano l’intera pagina che ricorda il procedere inesorabile del tempo. Nel quinto preludio (“Un po’ grottesco”) l’uso che il compositore fa di diverse figurazioni ritmiche in uno spazio relativamente ristretto (mi ritorna in mente la geniale costruzione della cellula fondamentale del terzo movimento della Sonata Mediterranea di Angelo Gilardino) e dei repentini cambi di registro, guida l’ascoltatore in un percorso dove il virtuosismo è affidato interamente alla capacità dell’interprete di attingere dalla propria tavolozza timbrica. Il sesto preludio (“Alla rimembranza”) è quello più criptico. Le improvvise alterazioni della quantità di volume e della velocità di esecuzione con l’uso di una figurazione che si contrae e si distende quasi a ricordare un primordiale movimento respiratorio, rendono l’andamento instabile e incerto. L’ultimo preludio (“Vivo”) è un dirompente divertimento dove delle ossessive ottave – sul registro grave e su quello medio-alto – marcano a fuoco il battito cardiaco della pagina. L’insistente andamento si rarefà prima con un disegno dove la prima corda è un ricordo del martellante inizio e poi in parti più dense che smarriscono il continuum e portano alla fine.
La sensazione finale è quella di una serie di preludi concepiti per essere eseguiti senza interruzione.
Di queste pagine si è parlato sul Forum Italiano di Chitarra Classica nella sezione Articoli sul Repertorio.
I Sette Preludi sono parte integrante della tracklist del progetto Alfredo Franco Music for Guitar per il quale ho già firmato il contratto discografico con Brilliant Classics. Qui maggiori informazioni.
Ecco la registrazione in anteprima:
I Sette Preludi per Chitarra di Alfredo Franco sono adesso pubblicati da Bèrben.
Info: https://goo.gl/eRqjhj