Il chitarrista-compositore Marco De Biasi, pluripremiato in concorsi di composizione in varie parti del mondo, rende disponibile sul Forum Italiano di Chitarra Classica una nuova composizione per chitarra sola intitolata “Di ruggine e sangue”.
La pagina è scritta in occasione del centesimo anniversario della fine della Prima Guerra Mondiale ed in una pagina bianca introduttiva l’autore presenta il brano con poche parole:
“Questo brano è un omaggio a tutti quegli uomini che si sono trovati costretti a vivere l’orrore della guerra e ai quali altro non rimase che rievocare il proprio canto interiore prima del loro ultimo respiro.”
-Marco De Biasi
Si tratta di un dittico nel quale l’autore concentra la scrittura su due peculiarità dello strumento: la ben nota potenzialità espressiva e quella drammatica. La composizione non è un disegno già visto interamente costruito sul chiaro/scuro ma di un approccio alla scrittura etereo prima e materico poi.
Il sottotitolo dell’opera riporta “Ultimo canto in trincea 4/11/1918” e prima di mettere le mani sulla chitarra ho tentato di immaginare lo svilupparsi per terze della melodia come un vero canto di trincea: qualcosa non funzionava soprattutto con la richiesta del Con Espressivo in cima alla pagina.
Il compositore stesso mi ha successivamente confermato che è sì un canto, ma scritto di suo pugno e che l’obiettivo è quello di una evocazione più che una reminiscenza. Questo ha liberato il campo da dubbi e mi ha consentito di costruire in pochi minuti l’impianto espressivo della sezione.
La stessa non si scosta dal registro medio-basso della chitarra salvo in poche battute verso la fine e vi è una palese richiesta di riempimento di suono con la tecnica del laissez vibrer – cosa non facile considerato che il range di suono oscilla tra il piano ed il mezzo-forte e che, come già detto, l’intero canto è pronunciato per terze.
Ho a tale scopo ideato una diteggiatura che necessita di un minimo di abilità extra in fase di estensione orizzontale della mano sinistra. Non è quella definitiva ma la prima stesura sembra funzionare.
Nella seconda parte della composizione (Furioso, con grande energia) non si fa alcuna fatica ad identificare lo stile compositivo di Biasi: costruzione diabolica e mai scontata di piccoli giocattoli sonori di grande efficacia e che, al contrario della prima sezione, stanno in piedi da soli. L’interprete è tenuto ad eseguire senza fare troppe domande.
Ovviamente no, la cosa è tutt’altro che facile: in poco più di dieci righe l’autore mette alla frusta le doti tecniche di chi si accosta alla pagina con richieste di ampie escursioni dinamiche, alternanza di rasgueados a bassi singoli o a rapidi arpeggi, plaqué sull’intera cordiera alternati ad accordi di tre note (chi ha affrontato seriamente gli Esercizi Speciali di Virtuosismo per chitarra di Luigi Biscaldi parte molto avvantaggiato).
La composizione nel suo insieme funziona bene.
Dal mio punto di vista trovo che in fase di stesura vi sia stata un’attenzione maggiore alla prima parte e che certi meccanismi della seconda siano rimasti appena accennati, come aver sbirciato per pochi attimi un bel panorama da una posizione pericolosa ed essere stati costretti ad allontanarci.
Lo spartito in formato PDF è disponibile sul Forum Italiano di Chitarra Classica, sezione Download.
Altre informazioni sull’autore sono disponibili sul suo sito internet all’indirizzo: http://www.marcodebiasi.info/