Formatosi presso la scuola madrilena il chitarrista-compositore granadino Eduardo Garrido (1975) subisce l’influenza di compositori come Leo Brouwer e Antón García Abril in particolar modo nella rielaborazione della musica popolare. La sua produzione musicale include composizioni per chitarra sola, in formazioni da camera ed un concerto per chitarra e orchestra. La sua vita artistica si svolge a Città del Messico dove, nel 2009, influenzato dalle molteplici e colorite tradizioni messicane, scrive Alebrijes de la Ciudad de México – 8 Estudios breves a la Memoria de Jorge Juárez Rojas.
Ho letto per la prima volta questi studi un paio di anni fa e ne ho parlato qui.
Un alebrije è una grande scultura di cartapesta dipinta con colori accesi e contrastanti; rappresenta quasi sempre creature fantastiche e fa parte della cultura folk messicana.
Garrido filtra trasforma l’osservazione di un elemento reale attraverso un prisma timbrico proprio della chitarra, sfruttando abilmente le doti idiomatiche dello strumento, colorando ogni frase ed ogni periodo in modo singolare e delineando con chiarezza i confini di ciascun estudio con una forte caratterizzazione legata alla pulsazione ritmica. Tale caratterizzazione è messa in rilievo anche dal modo in cui il compositore accosta le composizioni (Sosegado / Danzante, Enigmatico / Inquieto, Festivo / Melanconico e Reflexivo / Agitado) dando forma, di fatto, ad un percorso d’ascolto che si articola in otto frammenti in continua oscillazione tra fissità e movimento. Mi sto occupando della revisione e la diteggiatura di questi 8 Estudios, ad oggi ancora inediti. La loro pubblicazione è prevista nei prossimi mesi.
La raccolta di studi “Alebrijes de la ciudad de México” è inclusa nella tracklist della release discografica Easy Studies for Guitar che la major discografica Brilliant Classics distribuirà a partire dall’autunno del 2016.
Alcuni studi possono essere ascoltati in anteprima da qui:
https://soundcloud.com/cristianoporqueddu/sets/easy-studies-for-guitar